mercoledì 20 febbraio 2013

Recensione "Le fiabe di Beda il Bardo"- J.K. Rowling

J.K.Rowling è riuscita a creare un universo alternativo di cui tutti ignoravano l’esistenza: l’universo della Magia. Chi ha detto che la magia non esiste? La Rowling ce ne dà una prova tangibile con tutti i suoi scritti dove “cala” letteralmente il lettore in un universo di cui si è sempre e soltanto sognato l’esistenza, ma di cui nessuno ne ha mai avuto la prova. Ecco, ne ho trovata un’altra! La saga di Harry Potter rappresenta già di per se la vita che tutti gli amanti lettori delle avventure del maghetto occhialuto e con la cicatrice a forma di saetta hanno vissuto, i luoghi in cui tutto sono stati e gli esseri magici e babbani che tutti hanno conosciuto, ma quest’ulteriore volume definisce ancor meglio, medianti aneddoti, storie di grandi maghi del passato ed esempi di virtù ed etica, quest’universo per certi versi ancora ignoto e inesplorato. Mediante cinque brevi favole, diverse dalla nostra Cenerentola, Pinocchio e Biancaneve ma sempre e comunque cariche di insegnamenti e buoni esempi, ci ritroviamo a studiare la storia, non più con personaggi quali Napoleone Bonaparte o Luigi XIV, ma la storia di maghi che si affrontavano prima dell’istituzione del Ministero della Magia, quando ancora non era vietato farsi sorprendere dai babbani nell’atto di compiere magie, quando le Arti Oscure non erano state ancora considerate proibite, quando ancora i maghi facevano sfoggio della Maledizione Imperio, Cruciatus e Avada Kedavra, le maledizioni senza perdono. E mi ritrovo a credere realmente di studiare la storia dei miei avi in un mondo che è il mio, nel quale sono nata e cresciuta anch’io e nel quale anch’io posseggo poteri magici. E soprattutto da queste storie traiamo utili insegnamenti al pari di qualunque altra classica fiaba: vediamo maghi che si spendono per aiutare gli altri anche a costo di sacrificare se stessi, o maghi che imparano che la forza per affrontare le difficoltà proviene da dentro di noi e non da un miracolo esterno o vediamo anche come sia impossibile ingannare la morte quando ella ci chiama al suo cospetto. 
Al termine di ogni favole segue il commento di Albus Percival Wulfric Brian Silente il nostro caro preside di Hogwarts che ci rammenta (nel caso ce ne fossimo scordati, anche se impossibile) di trovarci in quell’ambiente che ormai dovrebbe esserci familiare, che portiamo dentro come una parte di noi, e ci chiarisce, nel caso i 7 libri della saga non fossero bastati, le loro regole, i vari dissapori, le loro leggi e tutto ciò che riguarda il mondo potteriano.
Un libro che, anche se letto quando non si ha più 7 anni, riporta a quell’atmosfera quando la mamma ti leggeva le favole prima di andare al letto e prima del bacio della buonanotte… Un libro pensato per bambini, certo ma nel rispetto dei contenuti educativi rivolti anche a un pubblico più adulto, che sia babbano o meno. Scorrevole, per nulla impegnativo, occupa solo poche ore del tempo ricompensandoti però di secoli di vicende, dettagli e caratteristiche (come ho già detto) che hanno caratterizzato la nostra amata CASA e che non possiamo evitare di conoscere o non ci sentiremo davvero parte di essa.

3/5

1 commento:

  1. Ciao :) sono una grande fan dei libri della Rowling, libri che mi hanno accompagnata durante l'infanzia. Quando ho trovato le favole di beda il bardo in libreria sono andata in estasi. Libro davvero piacevole, soprattutto per chi, come me, è innamorato del mondo di Harry Potter.

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