venerdì 19 ottobre 2012

Viaggio della settimana: La Russia di Pietro il Grande

Carissimi lettori come state? Spero siate in forma perchè, anche questa settimana, ci aspetta un'altro viaggio indietro nel tempo (In collaborazione con Alla Fine del sogno). Quindi preparatevi, portate con voi solo poche cose e non dimenticate la fantasia perchè stiamo per inoltrarci nella Russia di Pietro I Romanov.

Il cavaliere di Bronzo

Pietro I Romanov, dispotica figura di zar, compì i suoi studi in Europa e a seguito dei suoi molteplici viaggi in cui rimase fortemente affascinato dall'Inghilterra e dalla Francia di Luigi XIV, decise di modernizzare la Russia seguendo il modello occidentale e imponendo soprattutto una forma di politica assolutista. Il suo regime assolutista prevedeva principalmente la recluta di uomini nell'esercito in base alla coscrizione obbligatoria. Questi uomini venivano guidati da nobili di sangue ma anche da ufficiali di infimo rango secondo il meccanismo attivato dalla Tavola dei ranghi, una regolamentazione che prevedeva le recluta di uomini per meritocrazia. Inoltre per estendere il dominio anche sul mare fece costruire una nuova città, San Pietroburgo fatta edificare ad ex novo a partire dal 1703 sotto la direzione di architetti occidentali. La città, così chiamata in onore del suo fondatore, prese forma sorgendo quasi dal nulla all'interno di un territorio malsano. La costruzione della città rappresentò un'impresa colossale, alla quale lavorarono decine di migliaia di uomini, molti dei quali morirono. Nel 1712 Pietro il Grande ne fece la capitale del suo regno tale da sembrare appartenente ad un altro mondo secondo i piani dello zar di trasformare la società russa in una società occidentale. 

PETERHOF



Fontana romana



Peterhof è la reggia fatta edificare da Pietro I prendendo a modello la reggia di Versailles edificata sulle rive del Golfo di Finlandia. Attualmente rientra nella categoria delle Sette meraviglie di Russia. 
Gran Palazzo: questo è il palazzo principale ed è la struttura più imponente. Nel Gran Palazzo, la maggior sala di rappresentanza è anche la ricca sala del trono, progettata da Jurij Velten nel 1770. 





      Parco superiore: conta un grande numero di fontane e piscine. Nonostante il simile nome a quello del Parco inferiore, è diverso da esso. Il parco è situato in un'area pianeggiante ed è costituito in gran parte da giardini classici; i boschetti sono pochi.
      Parco inferiore: anch'essa conserva preziose fontane. Qui, al contrario che nei giardini superiori, prevale il bosco.
      Parco di Aleksandra: è un ulteriore parco di Peterhof, diverso dagli altri perché più boscoso. Al suo interno si trova un unico palazzo, il Cottage, in stile neoclassico, costruito nella prima metà del XIX secolo, immerso in un giardino lussureggiante. Il nome di questo parco deriva da quello della moglie dello zar Nicola I, che visse nel Cottage per un po' di tempo.
      I Giardini di Peterhof sono un bellissimo posto, ideale per rilassarsi un po’ ammirando contemporaneamente il verde della natura, le fontane e il panorama marittimo.


               
      A differenza della Reggia di Versailles, il sistema delle fontane a Peterhof non è artificiale, ma qui le fontane funzionano in modo naturale grazie al principio dei vasi comunicanti. Per questa ragione, nel periodo estivo, l’acqua delle fontane di Peterhof può zampillare tutti i giorni dalle ore 11.00 fino alle 18.00 senza interruzioni, creando l’aspetto spettacolare di questo luogo e rappresentando, nelle intenzioni dei progettisti, la potenza marittima della Russia.
      Durante la visita ai parchi di Peterhof, si possono ammirare sia le “fontane decorative”, ornate con statue in marmo di Carrara e statue in bronzo dorato, sia le cosiddette “fontane scherzose”, diffuse ai tempi dell’Imperatore Pietro il Grande. Alcune cifre solo per farvi capire meglio cosa rappresentano i Parchi di Peterhof: si estendono per oltre 100 ettari e ospitano al loro interno circa 150 fontane.




      Bene, anche quest'oggi il nostro viaggio è giunto al termine ma come sempre alla fine di ogni visita vediamo di approfondire le nostre conoscenze con qualche libro:




      Titolo: Pietro il Grande
      Autore: Robert K. Massie
      Editore: Rizzoli
      Data pubblicazione: 2001






      Titolo: Pietro il Grande 
      Autore: Lee J. Stephen
      Editore: ECIG
      Data pubblicazione: 1994








      sabato 13 ottobre 2012

      Recensione "L'ultima canzone"- Nicholas Sparks

      Nel corso del terzo anno di Liceo classico, la professoressa di scienza mi ha spiegato di come Charles Darwin abbia trovato le prove a favore dell’evoluzione. Ecco la prova che avrebbe fatto al caso suo sarebbe stato proprio Nicholas Sparks. Dopo la recente delusione di “I Passi dell’amore” (bellissima storia, ma lo stile dell’autore non dava il giusto peso al libro) e “Le pagine della nostra vita” (Lettura interrotta a metà libro), mi cimento in “L’ultima canzone” per dare a Sparks un’ultima chance di sorprendermi con il suo tanto decantato talento. Bene, con quest’ultimo romanzo Sparks ha sfruttato bene l’ultima possibile che gli avevo concesso. Questo romanzo sembra qualitativamente migliore degli altri due nonostante la trama stereotipata, letta e ri-letta nei numerosi romanzi adolescenziali.

      Ronny è una giovane ribelle newyorkese di soli 17 anni che si vede costretta a passare l’estate in una piccola cittadina della Georgia, in compagnia di un padre odiato da ormai tre lunghi anni, ritenuto responsabile della perdita del nucleo familiare, in compagnia del suo piccolo fratellino Jonah. Ronny odia questa cittadina, odia convivere con il padre e odia la madre per averla costretta. Ma e proprio qui, in un posto che non avrebbe mai scommesso, che presto inizierà a vedere tutto con occhi diversi ma soprattutto con sentimenti diversi. Conoscerà Will Blakelee, un bellissimo ragazzo di cui si innamora vivendo una bellissima storia d’amore con esso. Ronny riuscirà anche a recuperare il rapporto con il padre per il poco tempo che gli rimane da vivere, avendo un tumore allo stomaco che lo consuma giorno per giorno. E come ultimo gesto verso il padre-da-poco-ritrovato- Ronny completerà una melodia al pianoforte (l’unica cosa che li accomuna) già abbozzata per lei dal padre, poco prima della morte di quest’ultimo, la loro ultima canzone.

      Ok, trama poco originale, ragazzina ribelle, impertinente, da prendere a schiaffi, si innamora del super figo della spiaggia che riuscirà a cambiarla e a farle comprendere l’amore del padre, che la indurrà a riprendere lo studio del pianoforte bla bla bla. Ok sarà scontato, prevedibile, banale ma a me è piaciuto. Mi è piaciuta la storia d’amore con questo super figo, mi è piaciuta il luogo in cui è ambientato, mi è piaciuto Jonah ma soprattutto mi è piaciuta la parte riguardante il rapporto padre-figlia, un rapporto dapprima critico, fatto di silenzi durati tre anni, fatto di odio per l’abbandono, ma fatto anche di pazienza, di riscoperto amore, di complicità, di confidenze, rimorsi, espiazioni e voglia di stargli sempre accanto, nel periodo di malattia. E’ un romanzo basato sull’importanza del perdono perché non sempre si può rimediare agli errori, alla rabbia all’odio, alle sciocchezze commesse nella vita e allora bisogna solo saper perdonare e comprendere prima che sia troppo tardi.

      Ok, non è un capolavoro. Assolutamente No.
      Nonostante l’evoluzione della specie-Sparks, non è comunque scritto magistralmente. Niente affatto, siamo ben lontani.
      E allora? Beh allora è uno di quei libri che ti fa capire che il tempo a disposizione è sempre limitato e devi afferrarlo con entrambe le mani prima che fugga via inesorabilmente. 




      Viaggio della settimana.

      Carissimi viaggiatori siete pronti per un altro entusiasmante salto nel passato? Ad accompagnarvi questa settimana saranno le ideatrici di questa magica iniziativa, Fine e Sogno, attraverso il loro magnifico blog "Alla fine di un sogno".


      Quindi prendete ciò che vi necessita e seguitele in un altro viaggio alla scoperta del passato.

      sabato 6 ottobre 2012

      Viaggio della settimana: Inghilterra di Enrico VIII

      Carissimi lettori e lettrici di Tra le Stanze di Anne, è il momento di dare inizio ad una nuova rubrica, in collaborazione con Fine e Sogno del blog "Alla fine del sogno"che spero possa catturare la vostra attenzione e convincervi ad accompagnarmi in una serie di viaggi che ci faranno ripercorrere le epoche più belle della nostra storia. Verremo catapultati in luoghi sempre diversi al cospetto di grandi uomini e grandi donne che hanno contraddistinto i vari periodi storici, nel bene e nel male.
      Per cui preparatevi, prendete solo il necessario e seguitemi nell'Inghilterra del XVI secolo, tra gli scandali e gli intrighi della corte di Re Enrico VIII.

      Ascoltate, non sembra anche a voi di sentire l'odore della carne che brucia, l'odore di eresia. L'Inghilterra di Enrico VIII non è stata l'Inghilterra prospera e sicura che il popolo sperava. Dopo il divorzio da Caterina d'Aragona, le donne non hanno più avuto motivo di sentirsi sicure nella loro casa e sotto la protezione del marito. Il divorzio non era certo ammesso dalla Chiesa di Roma per cui Enrico dovette rompere con la Chiesa di Roma proclamandosi Capo supremo della Chiesa. E fu questo avvenimento a gettare l'Inghilterra nello scompiglio più totale. I roghi divamparono sempre più sul suolo inglese e molti tra i maggiori intellettuali, vescovi e sacerdoti subirono roghi e decapitazioni per la loro negazione alla nuova fede e alla nuova Chiesa. Se giriamo l'angolo riusciamo a scorgere un uomo avvolto dalle fiamme che urla e si dimena dello sforzo di scacciare quell'atroce dolore che l'assale. E più in fondo vediamo un boia con una spada in mano nell'attesa dell'arrivo della sua vittima. Ma se invece ci spostiamo verso il maestoso Greenwich Palace potremo sentire la musica provenire da una delle stanze del re, dove in quel momento molti Lord con le proprie consorti, dame e ambasciatori si stanno godendo le danze, tra musica allegria e banchetti; sontuosi abiti e preziosi gioielli.

      Lady Jane Grey, duca di Northumberlan e duca di Suffolk.







      Sarà stato il peggior sovrano che l'Inghilterra abbia mai conosciuto. Avrà portato solo scompiglio e devastazione, si sarà concentrato solo sui suoi problemi coniugali. Giudicatelo come più preferite ma confesso di essere profondamente affascinata da questo sovrano, dalla sua storia, dai suoi successori e tutta la dinastia Tudor perciò se anche voi, come me siete interessati a penetrare i segreti di questa antica dinastia seguitemi nella lettura dei numerosi volumi che sono stati scritti in onore di questi sovrani:

      Titolo: Il grande Enrico
      Autrice: Carolly Erickson
      Anno pubblicazione: 2004
      Editore: Mondadori
      Prezzo di copertina: 10.00



      Titolo: L'ultima moglie di Enrico VIII

      Autrice: Carolly Erickson

      Anno pubbliczione: 2010

      Editore: Mondadori
      Prezzo copertina: 10.00






      Titolo: Anna Bolena
      Autrice: Carolly Erickson
      Anno pubblicazione: 2005
      Editore: Mondadori
      Prezzo copertina:10.50






      Titolo: Maria la sanguinaria
      Autrice: Carolly Erickson
      Anno pubblicazione:2002
      Editore: Mondadori
      Prezzo copertina:12.00

      Titolo: Elisabetta I
      Autrice: Carolly Erickson
      Anno pubblicazione:2000
      Editore: Mondadori
      Prezzo copertina: 11.00








      Titolo: Le sei mogli di Enrico VIII
      Autrice: Antonia Fraser
      Anno pubblicazione:1996
      Editore: Mondadori
      Prezzo copertina: 12.00






      Titolo: Il re e il suo giullare
      Autore: Margaret George
      Anno pubblicazione:2010
      Editore: TEA
      Prezzo copertina:14.00






      Titolo: Caterina la prima moglie
      Autrice: Philippa Gregory
      Anno pubblicazione:2009
      Editore: Sperling&Kupfer
      Prezzo copertina: 11.50






      Titolo: L'altra donna del re
      Autrice: Philippa Gregory
      Anno pubblicazione: 2006
      Editore: Sperling&Kupfer
      Prezzo copertina: 11.50






      Titolo: Il giullare della regina
      Autrice: Philippa Gregory
      Anno pubblicazione: 2008
      Editore: Sperling&Kupfer
      Prezzo copertina: 13.00






      Titolo: L'eredità della regina
      Autrice: Philippa Gregory
      Anno pubblicazione: 2010
      Editore: Sperling&Kupfer
      Prezzo copertina: 11.50






      Titolo: L'amante della regna vergine
      Autrice: Philippa Gregory
      Anno pubblicazione: 2007
      Editore: Sperling&Kupfer
      Prezzo copertina: 12.00







      Sarebbero ancora molti i libri riguardanti l'argomento "Tudor" per cui mi limito a segnalare i più conosciuti e amati. Per oggi il nostro viaggio è terminato ma spero vogliate tornare la prossima settimana per giungere ina una nuova epoca e in un nuovo Paese dove conoscere un pò la storia che l'ha caratterizzato.

      In collaborazione con: Alla fine del sogno

      lunedì 1 ottobre 2012

      Recensione "Il giullare della regina" - Philippa Gregory


      Inghilterra, estate 1548. Il sole era alto e quella mattina,una ragazzina correva allegra e spensierata inseguita dal suo patrigno, Thomas Seymour. Lui la inseguiva,la faceva sorridere, sotto lo sguardo attento della sua consorte Catherine Parr. Elisabetta I Tudor, la figlia di Enrico VIII e Anna Bolena, quella mattina era radiosa. Giunta in un punto fuori dalla portata d’occhio della matrigna Elisabetta abbandonò la sua aria innocentina e si lasciò trasportare dalla passione verso il suo patrigno. Se non fosse che furono scoperti da una bambina che si aggirava nei giardino per consegnare dei libri al giovane Seymour. Quella bambina era Hanna Verde. Hanna è una giovane donna ebrea, sfuggita con il padre all’Inquisizione, ai roghi e al fumo di carne bruciata della Spagna sotto il comando di Carlo V. Hanna Verde perse la madre, arsa viva con l’accusa di eretica per aver continuato a sostenere la sua fede, in un Paese completamente cattolico. Hanna è giunta in Inghilterra per cercare un rifugio, un nuovo posto in cui, assieme al padre e al suo promesso fidanzato, potessero vivere una vita serena e tranquilla senza il timore dell’Inquisizione. Essa però non è una ragazza comune: possiede il dono della veggenza. E’ proprio il suo dono che attrae uno degli uomini più eruditi del regno , il dottor John Dee, fedele e leale amico di Robert Dudley, figlio del duca di Northumberland, consigliere del re Edoardo VI. Hanna viene così assunta da Lord Robert che la farà entrare a corte al servizio del re come buffone di corte e con indosso brache maschili. Sfortunatamente il re è di salute estremamente cagionevole e si pensa che non possa superare l’inverno. La legittima erede al trono, designata da Enrico VIII, è Lady Maria la sua primogenita, figlia di Caterina D’Aragona. Ma plagiato dal duca di Northumberland che ha organizzato il matrimonio del figlio con lady Jane Grey, Edoardo VI pone essa come sua legittima erede al trono. Hanna, infatuata del suo padrone, viene mandata da Lord Robert come spia dalla principessa Maria. Tuttavia Lord Robert non aveva previsto che Hanna avrebbe amato a tal punto la regina da servirla fedelmente e anteporla anche al suo amatissimo padrone. Maria è la degna figlia di Caterina d’Aragona, nobile di nascita ma anche d’animo. Un creatura infelice, che nel corso della sua vita ha ricevuto solo sofferenze e dispiaceri. Una donna cresciuta senza la madre, separata da lei quando era ancora una bambina, che non le è stato permesso di sedere al suo capezzale, e stringerle la mano in punto di morte. Ha visto la madre esser messa da parte nell’amore del re, a causa di un’altra donna e in seguito anteposta alla figlia di questa donna, alla quale è stata costretta a prestare servizio alla nursery. Una donna cresciuta senza amore e abbandonata a se stessa. Maria è una donna dolce e sensibile, premurosa come fosse una madre ed Hanna non più non amarla da subito perché è come la madre che gli è stata sottratta da piccolina. Maria inizialmente sospetta che Hanna sia una spia inviatagli da Dudley, tuttavia decide di fidarsi di lei e del suo dono e pian piano le diventa amica, l’unica vera amica che la regina possieda. Edoardo VI muore ponendo il problema della successione. Il duca di Northumberland pone sul trono lady Jane Grey, ma Maria non accetta di perdere il suo trono e decide di combattere per averlo, anche senza l’aiuto della principessa Elisabetta la quale si dice malata. Maria, conquistato il trono d’Inghilterra, cavalca con il suo seguito verso Londra dove ad attenderla c’è la sorella che ama diventando regina. Non potrebbe esserci felicità maggiore nella vita della principessa Maria: ha finalmente conquistato il trono che gli spetta di diritto e potrà indossare i gioielli che erano appartenuti all’amata madre. Per raggiungere la felicità massima, la regina Maria intende riportare l’Inghilterra protestante alla vera religione, quella cattolica. Tuttavia la stessa principessa Elisabetta si rifiuta di seguire i rituali che accompagnano la funzione religiosa e Maria non può tollerare questa mancanza di rispetto dalla stessa sorella che lei vorrebbe al suo fianco. Lord Robert è chiuso nella torre di Londra dove vi rimarrà ancora per molto tempo. Quando Hanna si reca da lui egli le da un messaggio da consegnare ad Elisabetta. Hanna allora comprende che è in atto un complotto contro la regina Maria e Elisabetta viene subito confinata ad Hatfield, gravemente malata. Ma la regina Maria, dopo quest’altra delusione, non si fida della sorella e manda Hanna a spiarla. Hanna si reca dalla principessa e vi trova una donna molto malata ma degna della sua più totale stima, per l’arguzia, l’intelligenza e anche per la sua bellezza. La ammira e vorrebbe diventare come lei e non si sente di tradirla. Involontariamente Hanna partecipa al complotto contro la regina. Intanto la regina viene promessa in sposa al principe spagnolo Filippo II, un principe cattolico in un’Inghilterra protestante. Nonostante Hanna le avesse predetto che Filippo le avrebbe spezzato il cuore, Maria non può più tirarsi indietro perché è ormai innamorata del suo futuro marito, così hanno luogo le nozze. Le paure di Hanna iniziano a riaffiorare perché ormai, con la corte gremita di sudditi spagnoli, sa che se venisse scoperta, neanche la regina sarebbe disposta ad aiutarla. Per paura di essere deposta e sostituita da Elisabetta, Maria fa rinchiudere la sorella nella Torre di Londra, dove vi manda anche Hanna per portarle conforto e servirla. Presto però Filippo II richiede la presenza di Elisabetta a corte, tramutando i più orribili sogni di Maria in muta realtà: subire la stessa sorte toccata alla madre prima di lei. Maria infatti è molto più grande di Filippo e soprattutto di Elisabetta che irradia, vitalità e radiosità. Tornata quindi alla corte di Maria, Elisabetta sembra guarire rapidamente e tornare alla sua naturale bellezza. Filippo II rimane folgorato dalla bellezza di sua cognata che inizia a gradire la sua compagnia. Intanto Maria, con l’aiuto del suo fervente cattolico marito, si fa promotrice di una serie di uccisioni sul rogo nei confronti degli eretici e coloro che contrastano le leggi della chiesa cattolica. Presto la regina dichiara di essere rimasta incinta e l’Inghilterra si fa più benevola nei confronti di una regina che stava già iniziando la sua discesa nei cuori della gente. La regina entrò nella stanza del parte dopo 8 mesi di gravidanza ma vi rimase ancora altri due mesi. Dopo dieci mesi di gravidanza ormai il popolo non sperava più nella nascita di un erede e lo stesso Filippo partì per la battaglia nei Paesi Bassi abbandonando la regina, in una corte fantasma, triste e solitaria con pochi uomini al suo fianco, tutti diretti verso Hatfield in cui si era creata la corte della principessa Elisabetta, una corte più allegra e gioiosa. Dopo la prima gravidanza della regna andata male, Hanna si reca a Calais dove ad attenderla c’è il padre e il suo promesso fidanzato. Hanna abbandona definitivamente le brache e indossa gonne femminile e decide di sposare Daniel. A vita coniugale però non rispecchia le aspettative di Hanna, la quale è costantemente sotto osservazione della suocera e delle cognate che non perdono mai occasione di rimproverarla sulla sua inesperienza riguardo le faccende di casa. Daniel però non notata queste malevolenze da parte della madre e contemporaneamente non poteva abbandonarle. Una mattina Hanna viene a sapere che Daniel ha un figlio con una donna che ha gli ha tenuto compagnia durante l’attesa dell’arrivo di Hanna. Essa rimane sconvolta da questa rivelazione e decide di chiudere definitivamente i rapporti con Daniel. Intanto l’Inghilterra inizia una guerra con la Francia e durante l’assedio a Calais, Hanna incontra Robert Dudley che marcia con i suoi uomini contro i francesi e gli chiede aiuto. Dopo cinque anni Lord Robert riconosce lo stesso il sacri folle della regina e le dona un anello come lascia passare su una nave diretta in Inghilterra. Durante la figa Hanna si imbatte nella donna di Daniel che le chiede di prendere suo figlio: poco dopo essa muore a causa d lance conficcante nella schiene così Hanna si imbarca in Inghilterra con Danny il figlio di suo marito. Giunta in Inghilterra Hanna viene ospitata da lady Amy Dudley che si mostra da subito ostile nei suoi confronti in quanto la ritiene amante del marito Robert. Dopo un mese circa Robert Dudley riporta Hanna alla corte di Londra dove vi trova però solo fantasmi e tristezza. Perso anche il suo secondo figlio, Maria cade in uno stato di depressione mentre la sua giovane sorella si fa sempre più potente a stringe amicizia anche con l’ambasciatore spagnolo. Filippo II inizia a corteggiare Elisabetta in vista della prossima morte della regina, così da poter sposare Elisabetta. Ma la principessa non è una sprovveduta. Ha deciso che non sposerà nessuno. Realizzatisi i suoi più temuti sogni,a Maria non resta più nulla e chiede a Elisabetta di giurare di mantenere l’Inghilterra nella giusta fede perché solo così la nominerà sua erede. Hanna riferisce il messaggio di Elisabetta la quale accetta e non rivede più la sua amatissima regina. Hanna ritrova Daniele, prigioniero dei francesi e con l’aiuto di Robert lo fa liberare così da poter vivere in pace e serenità nell’Inghilterra che Elisabetta costruirà. 

      Anche con questo romanzo Philippa Gregory continua ad affascinarmi. Nonostante sia molto più romanzato rispetto a “L’altra donna del re”, “Il giullare della regina” si configura comunque come un buon romanzo storico per tutti gli appassionati della dinastia Tudor. Le vicende di Hanna Green (o Verde) si intrecciano alle vicende di corte per formare un magnifico tessuto di avvenimenti ricchi di storia, emozioni, paure e timori. L’odore di carne brucata giunge fino alle nostre narici per illustrarci uno tra i tempi più bui che l’Inghilterra abbia mai conosciuto. I personaggi sono delineati con molta abilità, si rimane incantati dalla regina Maria, che nel corso del romanzo è diventata per tutti noi come una madre affettuosa, che fa tutto per amore dell’Inghilterra. Ci presenta un Elisabetta calcolatrice, astuta e avida di potere, desiderosa di vedere la sorella soffrire per la perdita del marito o meglio per la preferenza di suo marito nei confronti della sorellastra, figlia di una prostituta. L’astio tra le due sorelle è sempre maggiore tanto più che si ripercorrono alcuni avvenimenti del passato che vede Caterina d’Aragona umiliata e “scavalcata” da una donna che ha stregato il re con la sua bellezza e il suo fascino. Maria rivive così tutto ciò che l’ha segnata da piccola: la perdita di un padre amato, la perdita di una madre e la mancanza di un figlio tutto suo da accudire e al quale donare l’affetto a lei mancato. Più che alla vicenda di Hanna, mi sono appassionata alla storia che riguardava Maria, i contrasti con Elisabetta e le condanne al rogo che caratterizzarono l’Inghilterra in quel secolo. Philippa Gregory ha fatto davvero un buon lavoro, non ai livelli di “L’altra donna del re” ma sicuramente un buon romanzo che consiglio vivamente di leggere.