giovedì 23 agosto 2012

Recensione "I Tudors" - seconda stagione

"Brava gente cristiana, io sono venuta qui a morire rispettando la legge e rimettendo me stessa alla volontà del re, mio signore. E se nella mia vita ho mai offeso la grazia del re, di sicuro con la mia morte farò adesso ammenda. Io prego e imploro tutti voi di pregare per la vita del re, il mio e il vostro sovrano e signore, che è uno dei migliori principi sulla faccia della Terra e che mi ha sempre trattato con benevolenza. Per cui io mi sottopongo alla morte volentieri e chiedo umilmente perdono a tutto il mondo. Se qualcuno dovesse accogliere la mia causa, chiedo solo di venire giudicata con clemenza. Così io mi congedo dal mondo e da voi. Desidero, con tutto il cuore che preghiate per me”. 

E’ con estrema dignità che ha termine una vita che l’Inghilterra, credo, possa vantare. La presenza di Anna Bolena sul trono d’Inghilterra non fu molto benevola: soggetta a sguardi colmi d’odio, voci sprezzanti e continui complotti. Durante la sua incoronazione, avvenuta nel maggio del 1533, si udirono pochi grida che invocavano “lunga vita alla regina”, anzi furono udite numerose risate di scherno e ingiurie contro la nuova 

regina e a favore di Caterina. Anna era odiata per molti motivi: prima di tutto, aveva umiliato pubblicamente l'amata regina Caterina d'Aragona, simbolo dell'integrità morale, dell’antica fede cristiana e dell'umiltà per tutti i sudditi. Inoltre, l'aver spinto Enrico a separarsi dalla Chiesa di Roma e dal papa poteva essere solo frutto di un potente e malefico sortilegio, poiché nessuna brava donna aveva mai fatto commettere azioni così scandalose ad un uomo, specialmente ad un re. Ciò faceva di Anna, agli occhi del popolo, una crudele e spietata strega. Nonostante tutto ciò, Anna camminò sempre a testa alta e con grande dignità, solo per l’amore verso il re. La sua sicurezza dipendeva da questo. Ma questa sicurezza non durò a lungo; infatti all’ottavo mese di gravidanza Anna ebbe un funesto litigio con Enrico il quale le disse che avrebbe dovuto chiudere gli occhi e sopportare le altre amanti come donne migliori di lei avevano fatto, alludendo a Caterina la quale aveva dovuto “accettare” che il re avesse numerosissime amanti. E nonostante tutto è stata condannata a decapitazione per aver giaciuto con “oltre cento uomini” come disse mastro Cromwell. Dopo aver sopportato i tradimenti di Enrico è stata lei stessa giudicata come adultera, portata sul patibolo e uccisa dal boia. Ma nonostante il dolore e l’approssimarsi della sua morta, Anna con grande dignità e amore ha supplicato il popolo di pregare per il suo re che è buono e giusto: La mia ammirazione nei suoi riguardi cresce a dismisura, per aver camminato sempre a testa alta e soprattutto per aver perseverato nell’amore del re anche quando quest’ultimo le aveva voltate le spalle.

Così come l’avevamo lasciata la serie continua a raccontare gli intrighi e gli scandali alla corte di Enrico VII, solo con un maggiore tasso di erotismo e violenza e  lasciando maggiore spazio ad altri personaggi. La seconda stagione si concentra molto sulla figura del segretario Thomas Cromwell, il quale ebbe un ruolo notevolmente importante per la Riforma: vediamo, infatti, Cromwell portare avanti l’abolizione dei monasteri, inoltre sostenne apertamente la volontà del re di liberarsi di Anna Bolena per poi unirsi in matrimonio con Jane Seymour, spinto dal fatto che la regina aveva avuto da ridire sulla gestione del denaro derivato dalla soppressione dei monasteri. Accanto alla figura di Cromwell appare quella del subdolo e calcolare Tommaso Bolena, uomo privo d’animo e sensibilità che assiste alla morte dei due figli senza fare una piega perché ciò che importa è il suo titolo di conte, null’altro.
Emozionante la scena della morte di Anna Bolena; nonostante fossi già abituata all’idea della sua morte, vederla è stato davvero commovente. Le sue parole mi hanno fatto salire le lacrime agli occhi, i flashback sul passato di Anna, mentre da bambina giocava con il fratello e il padre, che sembrava quasi umano, sono stati davvero il massimo dell’emozione. Sarò sincera, nonosante in questa seconda stagione, Anna Bolena sia stata dipinta come una poco di buono, io continuo comunque a stimarla e ad amarla, come donna e come regina. Ma in questa serie è venuta a mancare anche un’altra donna che mi aveva affascinata per la sua fede e la sua integrità morale: Caterina D’Aragona. La scena della sua morte e della lettera che aveva scritto per Enrico sono state davvero ben curate, fatte per suscitare la commozione degli spettatori. Sempre ottime le interpretazioni degli attori, notevole la scenografia e i dialoghi, riprese suggestive ed eccellente fotografia. Gli ambienti sono finemente ricostruiti e i costumi riprendono alla perfezione la moda del ‘500. Adesso aspettiamo di vedere come si sviluppa la storia, con Jane Seymour come nuova regina d’Inghilterra e in seguiro Anna Cleves. 

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