venerdì 20 luglio 2012

Recensione "Jane Eyre"- Charlotte Bronte

Conoscete tutti Jane Eyre? Ma sì certo, Jane Eyre. Quella piccola oscura e minuta fanciulla, ma comunque grande e celestiale?! Certo, come non potete conoscere Jane Eyre? Jane. Una donna forte, libera, indipendente, coraggiosa e anticonformista; con una libera volontà che esercita prendendo autonomamente le sue decisioni. Sono convinta che tutti voi conosciate Jane Eyre: non può essere altrimenti. E’ Jane Eyre quella donna dallo spirito libero, con una spiccata intelligenza e una grande dose di fantasia. Appassionata, combattiva completamente diversa dall’archetipo della donna vittoriana. Una donna dotata di una forza incredibile, capace di amara incondizionatamente e di perdonare. Una donna che non ammette mezzi termini, che da il massimo di sé stessa in ogni circostanza. Be, adesso ci penso io. Vi racconterò io chi è Jane Eyre.
Jane Eyre è la protagonista d questo romanzo. Una vera DONNA dal passato tragico. Affidata alle cure della zia dopo la morte dei genitori, Jane Eyre è cresciuta senza conoscere affetto e amore nei suoi riguardi. Sempre sola e maltrattata, Jane era solita rifugiarsi tra i suoi libri per vivere in un mondo diverso. Dotata di una spiccata fantasia, riusciva a esprimere i suoi pensieri attraverso la pittura <<una delle gioie più grandi che abbia conosciuto>>. Maltrattata, picchiata e umiliata Jane non è stata altro che un peso per la zia e per i cugini, i quali vedevano in lei una strega nata solo per tormentare le loro vite. Per eliminare questo peso, Jane è stata così mandata nel collegio di Lowood, un istituto formativo per giovani ragazze. Ciò che l’istituto richiedeva alle piccole allieve era il massimo rispetto delle regole, una ferrea educazione e una rigida disciplina. Non sarà difficile, perciò, intuire quali sarebbero state le punizioni per tutti coloro che avessero infranto le regole. Ad un’infanzia già tragica e segnata dall’odio si aggiunge un adolescenza per nulla facile. Brutalizzata e bistrattata Jane ha continuato a vivere nella desolazione più totale, priva di amiche e compagni di giochi, con cui poter trascorrere allegramente i suoi pomeriggi nell’istituto. La sua unica compagna e amica era una piccola ragazza. L’unica che abbia mai dimostrato affetto verso la nostra Jane. Purtroppo la ragazzina era malata di tifo e presto sarà costretta ad abbandonare Jane. Ma, non tutto il male vien per nuocere. Una volta adulta Jane decide di abbandonare l’insegnamento a Lowood per trovare un lavoro come istitutrice. Verrà assunta a Thornfield Hall presso la dimora del signor Rochester. Un uomo rude, misterioso, dai modi a volte sgarbati, schivo e sarcastico. Come si può non essere attratti da un uomo così! E sicuramente è ciò che ha pensato anche la nostra Jane. Jane non ama Rochester per il suo aspetto o per il suo denaro, ma rimane ammaliata della sua vita interiore. In cambio il signor Rochester la comprende e la ama per ciò che è. Così simili! <<Come se avessi una corda sotto le costole a sinistra, annodata ad una corda simile dentro di voi. E se andaste via, temo che quella corda che ci unisce si spezzerebbe, e so che comincerei a sanguinare internamente. >> Dopo tanta sofferenza e tanta solitudine la nostra protagonista è destinata a vivere un’esistenza migliore. Se solo…

Lessi questo libro circa un anno fa, ma non riesco a dimenticare le sensazioni che provai nel proseguire la lettura di questo capolavoro. Emozioni che non credevo avrei potuto trovare in un libro. Ho gioito, ho pianto, con Jane. Jane è tutto questo. O la si ama o la si odia. Io non ho potuto far altro che amarla incondizionatamente. Ho seguito con interesse, le (dis) avventure di Jane, la sua crescita interiore, mi sono ritrovata nei suoi principi, nei suoi ideali. Provo una grande ammirazione verso questa donna e non posso far altro che rammaricarmi per la scarsità di individui come Jane. Un libro che deve essere letto. Non c’è altro che io possa dire. Una capolavoro non ha bisogno di parole, ma solo di essere letto.


Anno pubblicazione:1847
Editore: Classici Mondadori
Voto complessivo: 5/5 (e la lode se fosse possibile)

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